L’orto giardino di S. Giovanni al Sepolcro – di Giovanni Nardelli

Intervento di Giovanni Nardelli, agronomo paesaggista  dell’ufficio verde pubblico del Comune di Brindisi.

L’orto-giardino di San Giovanni al Sepolcro è una piccola area a verde incastonata tra le mura del centro storico della città. Di una superficie di circa 500 mq la sua realizzazione trova appoggio su una stratificazione storica dell’area nella quale si sono alternate le diverse forme d’uso degli spazi aperti.

In particolare nell’ultimo secolo la sua destinazione a giardino-famigliare in stretta sintonia con la civiltà contadina ha trovato la sua massima espressione.

Era una alternanza di spazi chiusi e aperti: case minime o a cannizzo con il proprio orto di pertinenza. Era là una parte del centro storico abitato dai contadini.

Sulle vecchie pareti di confine sono ancora incastonati gli aneli in carparo ai quali venivano legati i cavalli utilizzati in agricoltura per il lavoro nei campi. Poi, l’avvicendamento con la meccanica agraria ha scoraggiato l’uso della forza animale lasciando inutilizzati tutti quegli spazi utilizzati fino ad allora come ricovero degli animali. E’ ancora visibile la partitura dell’intero spazio in aree più o meno regolari sulle quali insistevano piccole dimore e orti domestici.

Il tema dell’acqua è significativamente presente con due pozzi di epoche diverse a servizio ed uso, probabilmente all’epoca, di proprietà diverse.

Oggi lo spazio dopo numerosi anni di completo abbandono è stato prima bonificato e poi recuperato verso la sua più naturale destinazione.

Questo lo stato del giardino prima dell’intervento di ripristino

 

 

I lavori di bonifica e recupero

Si è voluto creare un orto-giardino nel quale trovano ispirazione i tematismi più significativi di uno spazio che offre le sensazioni di un giardino privato nelle disponibilità del pubblico.

Il roseto

In successione, una collezione di rose HT ibridi di Tea con 30 esemplari e diversi cromatismi. Gli ibridi di Tea hanno fiori con corolle grandi di tipica forma turbinata portati su lunghi steli. Questo le rende adatte ad essere recise. Hanno colori cangianti e vari, la fioritura è duratura. Ideali per creare aiuole formali. Sono molto rifiorenti.

 

Il giardino aromatico

Una collezione piccole partiture di menta (Mentha x piperita L.), basilico (Ocimum basilicum, L.), timo, Il sedano (Apium graveolens), citronella (Aloysia citriodora).

Quindi, una successione di piccole aiuole in cui il colore diventa il protagonista attraverso una ricca collezione di gerani, sterlitzie, agapanti, lantane.

 

Chiude a sud una barriera di Plumbago e Gelsomini, peraltro questi ultimi molto utilizzati nel contesto per coprire alcuni tratti delle vecchie pareti di confine e accompagnati da un tappeto di verbene.

L’orto

E’ lo spazio al quale si è data la multivalenza che oggi gli si riconosce. La riscoperta di un approccio produttivo con tecniche di coltivazione tradizionali; la riproposizione di cultivar locali per la salvaguardia del germoplasma e la riscoperta del giusto rapporto con l’acqua.

A conclusione dell’articolo  un ringraziamento a Maria Greco, assessore all’Organizzazione scolastica con Delega ai Beni Monumentali nella giunta Carluccio ai tempi dell’inizio dei lavori di ripristino e bonifica, che fortemente li ha voluti e si è spesa per essi in prima persona. Nella foto con la nostra Ornella Tarullo

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